Il pellegrinaggio dei docenti bolognesi di religione

Il giubileo degli insegnanti di Religione al Santuario della Madonna di Bocca di Rio

8 marzo, gli IRC in cammino

Sabato 8 marzo gli insegnanti di Religione della Diocesi di Bologna, accompagnati dal direttore dell’Ufficio per l’insegnamento della Religione Cattolica e guidati da don Stefano Zangarini, si sono ritrovati per compiere insieme il loro pellegrinaggio verso il Santuario della Madonna di Bocca di Rio, designato quest’anno dalla nostra Diocesi come uno dei luoghi giubilari.

Il cammino verso il Santuario, segno del cammino di ricerca delle radici più profonde della speranza cristiana che il papa quest’anno invita tutti a compiere, si è concluso con l’ingresso nella Basilica e con la benedizione degli insegnanti e del loro prezioso lavoro tra i bambini, gli adolescenti e i giovani. Entrando nel Santuario gli insegnanti sono stati accolti dall’antica immagine della Beata Vergine delle Grazie e da alcuni simboli, posti in chiesa per aiutare i pellegrini a comprendere in modo semplice ma efficace il significato spirituale del Giubileo.

Il primo segno è la lampada del Giubileo consegnata dall’Arcivescovo al Santuario e che rimarrà accesa fino alla conclusione dell’anno giubilare. Nella parete dietro all’altare sono stati appesi altri due simboli: un’ancora e un corno. L’ancora rappresenta la speranza, che è il tema scelto dal papa per il giubileo di quest’anno e che, come una fiaccola, ciascun educatore deve passare accesa nelle mani dei giovani che gli sono affidati perché, come scrive papa Francesco, “possano riacquistare la forza e la certezza di guardare al futuro con animo aperto, cuore fiducioso e mente lungimirante”.

L’altro simbolo appeso sulla parete dietro all’altare è un corno di ariete, che in ebraico si chiama jobel e al quale si deve l’origine etimologica del termine giubileo. La Bibbia racconta che il suono del corno annunciava a tutti che era giunto l’anno del giubileo e cioè l’anno della liberazione, della remissione di ogni forma di schiavitù e di diseguaglianza. Gli insegnanti hanno poi partecipato, animandola, alla liturgia eucaristica del Santuario, accompagnati dall’immagine biblica dell’incontro tra Gesù e Levi. Don Stefano nella sua omelia ha sottolineato che lo sguardo con il quale Gesù guarda Levi, come lo sguardo di un buon insegnante su un suo alunno, è uno sguardo che non lo giudica per il suo passato, ma che vede in lui con speranza e fiducia già il suo futuro.

Terminata la celebrazione eucaristica, il rettore ha raccontato brevemente al gruppo di insegnanti la storia del Santuario e li ha ringraziati per la loro visita, ricordando loro che nel tempo gli alunni possono dimenticare le cose imparate a scuola, ma non dimenticano gli insegnanti che, con le relazioni instaurate, hanno lasciato un segno nella loro vita.  (Marcella Ricciardelli)

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