Finalmente si è svolta la Giornata Residenziale dopo due anni di sospensione per la pandemia! E’ un tempo prezioso di formazione, scambio e relazione tra noi insegnanti di religione della Diocesi di Bologna.
Quest’anno l’incontro è avvenuto in un luogo particolarmente significativo, il Parco Storico di Monte Sole, compreso tra le valli del Reno e del Setta nei comuni di Marzabotto, Monzuno e Grizzana Morandi.
E’ luogo di memoria della più grande strage compiuta dalle SS naziste in Europa tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944, comunemente è stata chiamata “Strage di Marzabotto”; in meno di una settimana sono state uccise 770 persone, in gran parte donne e bambini.
La giornata è stata particolarmente emozionante e ricca di spunti di riflessione per noi e per il nostro lavoro educativo a scuola.
E’ iniziata al Sacrario di Marzabotto che si trova accanto alla chiesa. Siamo stati accolti dalla sindaca Valentina Cuppi, dal sopravvissuto Ferruccio Laffi, da Gian Luca Luccarini Presidente dell’Associazione familiari delle vittime e da Valter Cardi Presidente del Comitato Regionale per le Onoranze ai Caduti di Marzabotto. Dopo un loro breve intervento siamo entrati in questo “luogo di riposo dei nostri caduti”, come ci spiegava Luccarini e ci siamo ritrovati come dentro una cripta ad osservare le targhe con i nomi delle vittime, sia civili che partigiani, con le età al momento della strage. Più di duecento erano bambini, parecchi di pochi mesi e alcuni di pochi giorni; nei report le SS li hanno definiti “fiancheggiatori dei banditi”.
E’ stato sottolineato come sia importante nella mente di ognuno tener viva la memoria e non dimenticare quello che è successo in queste zone. Una strage “silenziata” per 60 lunghi anni , ma che è emersa con la sua terribile verità e ci riporta all’oggi, a quello che sta succedendo in Ucraina e in tante realtà di guerra nel mondo, dove la disumanizzazione dell’uomo, la crudeltà, l’ingiustizia, il sopruso sono sempre presenti.
Purtroppo il male c’interroga sempre: “ Qual è la strada che porta l’uomo a fare questo?”
Ci siamo raccolti in preghiera nella chiesa di Marzabotto. La Messa è stata presieduta dal nostro Vescovo Matteo Zuppi, nell’Omelia ha affermato che abbiamo tanti motivi per ringraziare a conclusione di questo anno scolastico pieno di difficoltà.
Le difficoltà ci devono far crescere e noi non dobbiamo coltivare il “vittimismo”. Lo Spirito ci dà forza e la vera forza dei credenti è l’amore. Ci ha spronati, riprendendo le parole della prima lettura (2Re 23,1-3), a ritrovare il Libro e la Parola cercando momenti di raccoglimento e di silenzio in mezzo a tante parole che risuonano vuote.
“Signore insegnaci la via… Dacci intelligenza affinchè possiamo custodire la tua legge e possiamo osservarla con tutto il cuore” (Così abbiamo pregato con il Sal 118).
Il Vescovo ci ha ricordato che abbiamo la grazia di un servizio che ci lega alle persone, loro e il Signore ci aiutano a trovare le parole che danno senso alla nostra vita.
Inoltre ha sottolineato che il Vangelo ci mette in guardia dai falsi profeti che rubano il senso profondo della vita riempiendola di dipendenze e di cose inutili con l’idea del benessere; ma noi insegnanti di RC possiamo essere seminatori dell’amore di Dio nella vita delle persone!
Quanto è importante la relazione, la prossimità, la comunione!!! Le conseguenze del distanziamento le abbiamo subite e abbiamo capito maggiormente, proprio nella loro assenza, il valore della vicinanza e della comunità!
Il nostro trovarci insieme è diventato un pellegrinaggio guidato dalle parole chiare e pacate di Don Angelo Baldassarri che ci ha detto che ogni luogo ha i suoi testimoni e una sua storia e “questi luoghi parlano”…
Intervento di Paolo Barabino della Piccola Famiglia dell’Annunziata.
Ci ha condotti alla chiesa di Santa Maria Assunta di Casaglia e attraverso la lettura della testimonianza di Cornelia Paselli sopravissuta all’omicidio di massa avvenuto nel vicino cimitero ci ha fatto rivivere quel 29 settembre 1944, cosa successe alle persone di quella comunità che strette attorno al loro parroco don Ubaldo Marchioni pensavano di trovare un rifugio sicuro nella chiesa e invece, costrette a percorrere la strada che conduceva al cimitero, lì furono uccise.
Dopo un momento conviviale al Rifugio Poggiolo, Don Angelo ci ha portati a San Martino di Caprara dove viveva Don Ubaldo e dove, accanto al cimitero, è stato ritrovato il corpo senza vita di don Giovanni Fornasini, parroco a Sperticano, che si era sempre prodigato senza indugio, presso i comandi tedeschi, per il salvataggio di molti dei suoi parrocchiani.
Ci ha spiegato la particolare amicizia tra i due sacerdoti nata in Seminario e il gruppo che avevano fondato poco prima dell’ordinazione: “La Società degli Illusi”, con un patto di mutuo aiuto e vicinanza nel nuovo futuro cammino di vita da preti “tenendo alti gli ideali, andando controcorrente…”
Questo era il loro progetto e così hanno fatto, hanno mantenuto il patto!
Don Giovanni è stato definito “l’Angelo di Marzabotto” perché è sempre andato incontro alle persone senza esclusioni. Con la sua bicicletta, ha percorso chilometri di strada, ha sempre cercato di aiutare tutti nelle situazioni più difficili della guerra, ha dato sepoltura ai morti di Casaglia e di Caprara, andando controcorrente con coraggio, fino all’ultimo giorno della sua vita.
In occasione della prima festa della sua Beatificazione a Sperticano il Vescovo ha pronunciato queste parole:
“Prendiamo noi la sua bicicletta, scegliendo di andare incontro a tutti, pieni di entusiasmo… Siamo parte della “Chiesa che è madre, forte e protettiva”…
Queste parole mi risuonano dentro e mi riportano a noi oggi, in particolare a noi insegnanti di religione, al nostro agire nella scuola e nella vita.
Chiediamo al Signore di essere strumenti di pace là dove ci chiama ad operare, perché sappiamo affiancarci umilmente, nonostante le nostre fragilità, alle persone che ci sono affidate, alle loro famiglie, ai colleghi e alle colleghe che abbiamo accanto ogni giorno.
Anche se a volte ci sembra di andare controcorrente, cerchiamo sempre il dialogo, la collaborazione e non stanchiamoci mai di ascoltare e andare incontro agli altri con amore. Impegniamoci ad essere seminatori di pace senza scoraggiarci perchè “Lo Spirito ci dà forza!”.
[Anna Chiari]